Allungamento dell’ammortamento dei mutui a tasso variabile: Conviene davvero?
Allungamento dell’ammortamento dei mutui a tasso variabile: Conviene davvero?
Da giorni, l’attenzione del Governo si concentra sulla possibilità di fermare i rincari dei mutui a tasso variabile attraverso l’introduzione di una modalità agevolata per allungare il periodo di ammortamento e abbassare le rate. Questa soluzione, precedentemente proposta come surroga da variabile a fisso, potrebbe diventare più accessibile grazie a una normativa governativa. Tuttavia, l’idea di prolungare il periodo di rimborso solleva un’importante domanda: conviene davvero?
Piano di ammortamento più lungo per il mutuo variabile
Il Presidente Abi, Antonio Patuanelli, ha comunicato che le banche sarebbero disposte ad aderire a un allungamento dei piani di ammortamento per i mutui a tasso variabile, allo scopo di ridurre le rate. Si stima che circa un terzo dei mutui in essere rientri in questa categoria, e coloro che hanno ancora molti anni di rimborso davanti a sé, rischiano di subire ulteriori aumenti dei tassi di interesse.
Abbassare la rata del mutuo allungando l’ammortamento
L’idea del governo consiste nell’allungare il periodo di ammortamento per ridurre l’importo delle rate. Ad esempio, un debito residuo di 100.000 euro da restituire in dieci anni potrebbe essere “spalmato” su 14 anni, riducendo così l’importo delle rate mensili.
Ammortamento e tassi di interesse dei mutui a tasso variabile
Tuttavia, un allungamento del periodo di ammortamento comporta un prolungato pagamento degli interessi alle banche. Durante questo periodo, i tassi di interesse potrebbero ulteriormente aumentare, e anche se ciò non accadesse, gli interessi complessivamente versati agli istituti di credito sarebbero comunque superiori. A questo proposito, l’associazione Codacons ha sollecitato maggiori garanzie dal Governo per proteggere i cittadini che hanno sottoscritto un mutuo, poiché una riduzione delle rate mensili potrebbe tradursi in un aumento complessivo della spesa per gli interessi.
Ammortamento e interessi sui mutui, la simulazione Codacons
Il Codacons ha eseguito una simulazione per un mutuo a tasso variabile di 120.000 euro con una durata di 25 anni, registrando un Taeg del 4,38% e un totale di 74.176,32 euro di interessi pagati. Allungando la durata a 30 anni, gli interessi complessivi aumenterebbero a 91.566,67 euro, con un incremento di 17.390 euro in soli 5 anni, ovvero 3.478 euro all’anno.
Sebbene sia importante trovare misure per contenere l’aumento delle rate mensili e mitigare l’impatto delle decisioni della Bce sulle famiglie con mutui a tasso variabile, è altrettanto cruciale garantire che qualsiasi provvedimento riguardante gli ammortamenti non comporti costi aggiuntivi per i consumatori a lungo termine, beneficiando unicamente le banche. In questo contesto, il Codacons chiede al Governo di fornire garanzie precise, affinché le proposte in materia di mutui siano vantaggiose per i consumatori senza aggiungere ulteriori oneri finanziari.
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